Siamo in una nuova dimensione phygital (e sempre più digitale) in cui i protagonisti non sono più gli oggetti fisici ma gli oggetti digitali e le nuove dinamiche di relazione che sono in grado di generare. Oggetti born digital (audio, video, immagini, documenti, …) prodotti da atenei, biblioteche pubbliche, archivi, … e oggetti risultato della digitalizzazione di materiali antichi.
In questa visione allargata sono, quindi, coinvolte istituzioni, organizzazioni, patrimoni, persone.
Secondo noi, il focus è nella capacità di offrire strumenti e competenze che creino le condizioni perché i patrimoni digitali vivano una nuova vita, coerente con i dettami scientifici, da protagonisti della nuova dimensione digitale.
Digital libraries: reti di relazioni
Agli elementi di base:
- conservare e tutelare i contenuti digitali (strutture DAMS e OAIS compliant)
- mantenere l’approccio disciplinare nella gestione dei metadata descrittivi
- offrire nuove opportunità per la valorizzazione dei patrimoni (visualizzatori IIIF, percorsi digitali, …)
- superare la parcellizzazione disciplinare per una visione d’insieme (GLAM)
si aggiunge la visione strategica di digital libraries come organizzazioni di persone e processi, oltre che di patrimoni.
Il tradizionale concetto di “teca” è, quindi, superato e i patrimoni digitali, gestiti secondo standard di ambito e tecnologici, generano nuova conoscenza dalla interdisciplinarità e dalle rete di “relazioni digitali” che si generano.
Lungo queste linee si sviluppano i progetti 4Science. Progetti che mettono insieme attività di consulenza scientifica, affiancamento in interventi di team building, formazione e la messa a disposizione di DSpace-GLAM, una piattaforma software in grado di accompagnare le istituzioni culturali nella creazione della loro nuova dimensione digitale.